"Benvenuti in Galera" conduce gli spettatori in un viaggio umano e professionale dentro le mura del carcere di Bollate.
Silvia Polleri: L’Energia Dietro "In Galera" e il Riscatto Attraverso il Lavoro
Silvia Polleri è il simbolo di come un’idea, supportata da passione, determinazione e visione, possa trasformare una realtà complessa in un’opportunità concreta. Fondatrice e presidente della cooperativa sociale ABC La Sapienza in Tavola, Silvia è la mente e il cuore dietro "In Galera", il primo ristorante in Italia situato all’interno di un carcere e gestito interamente da detenuti.
La sua iniziativa non solo ridefinisce il concetto di riabilitazione e reinserimento sociale, ma dimostra che ogni persona, anche in condizioni difficili, può essere accompagnata verso un futuro migliore. Con questo progetto ha dato vita a un modello unico e replicabile, che unisce eccellenza culinaria e impatto sociale.
L’idea di "In Galera" prende vita nel 2015 con un obiettivo chiaro: offrire ai detenuti un’opportunità concreta per riappropriarsi della propria dignità e costruire un futuro migliore. Situato all’interno del carcere di Bollate, a Milano, non è solo un ristorante, ma un laboratorio sociale dove i detenuti possono acquisire competenze professionali e lavorare a stretto contatto con professionisti del settore.
Silvia Polleri, forte di un’esperienza consolidata nel mondo della ristorazione e della formazione, ha intuito che il lavoro non è solo un mezzo per guadagnarsi da vivere, ma soprattutto uno strumento per restituire speranza, dignità e autostima.

"Benvenuti in Galera" non è solo un documentario, ma un viaggio umano ed emotivo che illumina le storie personali e i percorsi di riscatto dei detenuti coinvolti. Il ristorante, situato all’interno del carcere di Bollate, Milano, offre ai detenuti un’opportunità concreta per riappropriarsi della propria dignità, acquisendo competenze professionali e costruendo un futuro oltre il carcere.
"In Galera" offre un percorso educativo e lavorativo ai detenuti, formando chef, camerieri e personale di sala che operano fianco a fianco con esperti del settore. Questo ambiente lavorativo, aperto al pubblico, non è solo uno spazio dove si mangia bene, ma un luogo dove ogni piatto racconta una storia di riscatto personale.
I clienti che visitano il ristorante diventano parte di un dialogo tra il mondo esterno e quello carcerario, contribuendo a smantellare pregiudizi e paure. L’impatto del progetto è duplice: da una parte, offre ai detenuti competenze e relazioni che li preparano a un futuro oltre il carcere; dall’altra, sensibilizza la comunità sul valore della seconda possibilità.
La sua Fondatrice crede fermamente che il primo passo verso una società più giusta sia abbattere i pregiudizi. Per lei, i detenuti non sono individui da etichettare per gli errori commessi, ma persone con un potenziale da riscoprire. “Il lavoro è la chiave per restituire dignità a chi l’ha persa,” ha affermato in più occasioni, sottolineando che l’unico modo per promuovere un cambiamento reale è offrire opportunità concrete.
La forte determinazione che la spinge nelle sue azioni, ha trasformato il carcere di Bollate in un esempio virtuoso di collaborazione tra istituzioni, imprenditori e società civile. Il successo di "In Galera" è riconosciuto a livello nazionale e internazionale, attirando l’attenzione di media, istituzioni e organizzazioni di tutto il mondo.
Il 12 febbraio 2025, Silvia è stata protagonista della conferenza stampa dedicata al documentario "Benvenuti in Galera", tenutasi nella Camera dei Deputati. Moderato da Daniel De Rosa, Presidente di AEFT, l’evento ha visto la partecipazione di figure autorevoli che hanno condiviso le proprie riflessioni sul valore della riabilitazione e del lavoro:
l' Onorevole Gerolamo Cangiano che ha evidenziato l’importanza del supporto istituzionale per la diffusione di iniziative come “In Galera”, di Fausto Turco che ha parlato del valore trasformativo del lavoro e di come progetti simili possano ispirare il mondo imprenditoriale e dell' Avv. Giammario Battaglia, fondatore dell’Human Economic Forum, che ha sottolineato la necessità di rendere questi modelli replicabili attraverso il sostegno economico e sociale.
Il documentario "Benvenuti in Galera" non è solo un racconto, ma una testimonianza tangibile del potere trasformativo del lavoro e della fiducia. Attraverso immagini intense e testimonianze dirette, il film mostra come "In Galera" sia diventato un simbolo di speranza e inclusione.
Grazie a “Nonna Galeotta” (Nick Name utilizzato da Silvia), il carcere di Bollate è stato trasformato in un luogo dove la riabilitazione non è solo un concetto astratto, ma una realtà concreta. Migliaia di clienti hanno visitato "In Galera", contribuendo a cambiare la percezione pubblica sul sistema carcerario. I detenuti che hanno partecipato al progetto non solo hanno acquisito competenze utili, ma hanno anche ritrovato fiducia in sé stessi e la capacità di immaginare un futuro diverso.

Silvia Polleri rappresenta un esempio straordinario di leadership e visione. La sua capacità di unire eccellenza culinaria e impatto sociale ha fatto di "In Galera" un modello studiato e ammirato a livello internazionale. Con il suo lavoro, dimostra ogni giorno che il cambiamento è possibile quando si crede nel potenziale umano.
"In Galera" non è solo un ristorante: è un simbolo di ciò che si può ottenere quando si crede nelle seconde possibilità e continua a ispirare con la sua dedizione e il suo impegno, mostrando che una società più inclusiva e giusta è davvero alla nostra portata.

Per maggiori informazioni sul ristorante "In Galera", visita il sito ufficiale www.ingalera.it e segui i suoi progetti sui canali ufficiali.